I confini del più grande parco marino al mondo proposto per proteggere gran parte del Mar dei Coralli – dalla Great Barrier Reef alle acque delle Isole Salomone, Vanuatu e Nuova Caledonia – al largo della costa nord-orientale dell’Australia saranno definiti dal governo australiano entro la fine di febbraio 2012. La riserva marina di circa 990.000 km2 proteggerà in modo permanente barriere coralline con coralli e giardini di spugne di antica origine, pesci, zone di nidificazione di uccelli marini e di esemplari di tartaruga verde, canyon, vulcani sommersi in alto mare e le acque dove sono rimasti i relitti di navi affondate in seguito a scontri navali tra forze australiane, giapponesi, statunitensi durante la seconda guerra mondiale (come nel 1942 durante la Battaglia del Mar dei Coralli, la prima con portaerei). Il ministro dell’ambiente, Tony Burke, ha spiegato che il Mar dei Coralli è di straordinaria rilevanza ambientale per la diversificata gamma di barriere coralline tropicali, banchi e atolli di sabbia isolati, piane e canyon in mare profondo. Popolato da numerose specie marine uniche e in via di estinzione, oltre che uno degli ultimi posti sul pianeta ancora straordinariamente popolato da un gran numero di grandi pesci predatori come squali e tonni, il Mar dei Coralli è esemplare per la straordinaria ricchezza di biodiversità custodita nel complesso ed esteso ecosistema di valore insostituibile a livello globale.
In considerazione del rilevante introito economico costituito dalla pesca sportiva nel Mar dei Coralli fonte di nutrimento, risorse, ricreazione nell’Oceano Pacifico, l’area naturale protetta proposta dal piano ambientalista australiano è localizzata a circa un minimo di 60 km di distanza dalla costa nord-orientale e prevede il divieto di utilizzo di petrolio e di gas, oltre a nuovi limiti sull’attività di pesca.
La squadra nazionale di rugbyAll Blacks della Nuova Zelanda si è aggiudicata la Coppa del Mondo 2011 di rugby conquistando la vittoria in casa contro la Francia (8-7) al termine di una finale avvincente nello stadio di Eden Park di Auckland. Nonostante il secondo tempo condotto in modo quasi perfetto dai francesi in pressione crescente, la forte difensiva e il possesso della palla da parte dei neozelandesi hanno avuto faticosamente la meglio di misura nella più prestigiosa competizione internazionale di rugby per squadre nazionali maschili organizzata a scadenza quadriennale dall’International Rugby Board (IRB). In questa settima edizione della Rugby World Cup 2011, la Nuova Zelanda si incorona del secondo titolo di campione mondiale dopo 24 anni, di nuovo battendo in finale la nazionale francese nella stessa città neozelandese, ma nel primo appuntamento del 1987 trionfò con uno schiacciante 29-9.
Il primo tempo della finale odierna si è concluso 5-0 per gli All Blacks in seguito alla meta di Tony Woodcock, ottimamente servito da Jerome Kaino. Ma intanto i mediani d’apertura di entrambe le squadre erano dovuti uscire: al 23′, il francese Morgan Parra dopo una ginocchiata ricevuta dal capitano neozelandese Richie McCaw e, al 34′, Aaron Cruden, numero 10 degli All Blacks, colpito a un ginocchio, terzo schierato dopo gli infortuni a Carter e a Slade. Iniziato il secondo tempo, al 5′ il risultato è stato tramutato in 8-0 da un calcio di Donald, entrato al posto di Piri Weepu, che nei primi 40′ non era riuscito a realizzare otto punti fallendo la meta e due calci piazzati. Al 7′ il franco-vietnamita Trinh-Duc ha trasformato la meta del capitano francese Thierry Dusautoir, e in seguito, al 63′, ha fallito un calcio piazzato. La Francia si ritrova quindi sconfitta in finale per la terza volta – 1987 contro la Nuova Zelanda (29-9), 1999 contro l’Australia (35-12) – mentre gli All Blacks ora si fregiano di due titoli mondiali vinti raggiungendo ai vertici in quota le squadre nazionali di rugby dei i Wallabies dell’Australia e gli Springboks del Sudafrica.
Di fronte al pubblico, tra i festeggiamenti entusiasti dei tifosi, il capitano McCaw ha innalzato il trofeo riservato ai campioni di uno dei più importanti eventi sportivi al mondo. Immediati sono arrivati i complimenti dal mondo del rugby ma, prime tra tutte, le solenni congratulazioni inviate da parte di Regina Elisabetta II, Capo di Stato in Nuova Zelanda, in questi giorni in visita ufficiale in Australia, altra nazione appartenente al Commonwealth.
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